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La Storia

Ultima modifica 30 marzo 2022

Riferimenti storici sulla comunità angrese

Situata nella bassa valle del Sarno, tra i Monti Lattari e le falde del Vesuvio, Angri è un importante centro agricolo e sede di numerose industrie manifatturiere e del settore alimentare, in particolare dell'industria conserviera. Angri cominciò a svilupparsi nel secolo VII d.C.come Casale della Contea di Nocera; in seguito crescendo la sua consistenza territoriale ed economica, fu dato in feudo ai vari signori (Carafa, Avalos, Aquino, Zurlo).

Il barone di Angri Giovanni Zurlo di fede Angioina, nella lotta alla successione al trono di Napoli tra Alfonso d'Aragona e Luigi III° d'Angiò, si schierò a favore di quest'ultimo. Allora la regina Giovanna II°, inviò Andrea Forte Braccio da Montone, capitano di ventura che sosteneva la causa aragonese, ad assediare il feudo Angrese. Nel 1421 dopo un breve assedio, devastò l'intero abitato e incendiò il castello. In seguito alla caduta di Alfonso d'Aragona, detronizzato dalla stessa regina, fu dichiarato legittimo erede Luigi III° d'Angiò, il quale per ringraziare Zurlo della sua fedeltà, inviò la regina Giovanna a ripristinarlo nel suo feudo.

All'epoca del re Carlo I d'Angiò, molte famiglie Angresi elevate alla dignità nobiliare, iniziarono a costruirsi dimore gentilizie in diversi punti del feudo e le primitive strade del Paese, presero il nome di tali famiglie (Concilio, Coronati, Risi, Ardinghi). Verso la metà del secolo XV, Angri si staccò da Nocera divenendo una Universitas e nel 1563 il sindaco Salvatore de Angelis, compilò i capitoli dell'Universitas, stabilendo norme di vita amministrativa, adottate dai governi della Città fino all'Unificazione d'Italia.

Ai principi del 1600 i Doria ottennero che il feudo Angrese fosse eretto a principato, dal quale essi presero il titolo di Principi di Angri. Per merito di questa ricca e potente famiglia genovese, il Paese figura nella storia dell'arte, omonomizzato nel Palazzo Doria d'Angri in piazza dello Spirito Santo a Napoli, sede estiva dei Doria e splendido gioiello settecentesco.

Ad Angri,nella località Pozzo dei Goti, nel 553 fu sconfitto ed ucciso il re dei goti Teia, ad opera dell'esercito bizantino comandato da Narsete, inviato dall'imperatore Giustiniano. Fu l'ultimo atto della dominazione gotica in Italia. I testi e le immagini sono stati realizzati da Sergio Amato sotto la supervisione dell'ufficio Informagiovani del Comune di Angri.


I principi che hanno segnato la storia di Angri

Principi di Angri e di Centola, Duchi di Eboli e Marchesi di Pisciotta, la dinastia dei Doria ha accompagnato la vita della provincia di Salerno per più di tre secoli. In particolare, la famiglia di origini genovesi può vantare ben 11 principi nella storia della città di Angri, nel lunghissimo arco temporale che va dal 1636 al 1933: Don Marcantonio I, Don Niccolò I, Don Marcantonio II, il Marchese Don Marcantonio III, il Marchese Don Giovanni Carlo II, il Marchese Don Marcantonio IV, Don Giovanni Carlo III, il Marchese Don Francesco I, il Marchese Don Francesco II, il Marchese Don Ernesto, il Marchese Don Marcantonio VI.

Fu, infatti, ai principi del 1600 che i Doria ottennero che il feudo Angrese fosse eretto a Principato, dal quale essi presero il titolo di Principi di Angri. Per merito di questa ricca e potente famiglia genovese, il paese figura nella storia dell'arte internazionale, grazie al bellissimo Palazzo Doria d'Angri, che si trova in piazza dello Spirito Santo a Napoli, sede estiva dei Doria e splendido gioiello settecentesco.

Ma non bisogna dimenticare le bellezze che la dinastia ha lasciato in eredit à sul territorio cittadino, tra le quali primeggiano il Parco dei Doria (Villa Comunale) ed il Castello Doria. Il Principe Marcantonio Doria, intenzionato a costruirsi un parco di fronte al suo palazzo, nel 1796 affidò all'architetto Pompeo Schiantarelli la realizzazione di un "giardino delle delizie", dove poter accogliere i suoi ospiti e rilassarsi. Inoltre, promosse una radicale trasformazione del Castello Doria, che fu svecchiato ed alleggerito dalle possenti strutture del primitivo aspetto di severo maniero medievale.

Il vecchio, severo chiostro adattato a grandioso atrio, fu sbarrato a mezzogiorno da un artistico cancello di ferro su cui si erge l'aquila bicipite dei Doria. Lo splendido palazzo settecentesco dei Doria, progettato dall'architetto Francesconi, dal 1908 è divenuto la sede del Municipio.volta il nome Angri, apparve nel Codex Diplomaticus Cavensis dell'856, conservato nell'Abbadia di Cava dei Tirreni.

  • Don Marcantonio I, 1° Principe di Angri con Privilegio di S.M. Cattolica datato 20-II-1636 (aveva acquistato il feudo con i casali di Barizzo, Verdisca, Fasanara, Grataglie, Porta di Ferro e Spineta, situato nel Principato di Salerno, sub Hasta Sacri regi Consilii nel 1612, acquisendo anche il casale di Castelluccio che vendette ai Pignatelli di Cerchiara nel 1638), 1° Duca di Eboli per successione Grimaldi dal marzo 1640 (con anzianità del 2-IX-1567, con i casali di Ortogrande, Torre delle Grotte, San Vito al Sele, Cannetello e del Lago Grande di Battipaglia, rilevò l'eredità del fratellastro Niccolò II Grimaldi, morto pazzo in Spagna pagando una tassa alla Regia Camera di Sommaria), 2° Barone di Tacina, acquistò la Baronia di Massanova presso Cotrone dalla famiglia Firrao nel 1618, acquisì il feudo di Capaccio (che aveva titolo di Civitas) per successione Grimaldi nel marzo 1640, acquistò il feudo di Lagopiccolo nel 1637, acquistò il feudo di Cripta presso Eboli dai Grimaldi nel 163..., Patrizio Genovese (ascritto nel 1579), Deputato della Repubblica di Genova a Napoli dal 1622, Senatore Governatore della Repubblica di Genova nel 1624, Senatore Procuratore della Repubblica di Genova nel 1630, Deputato della Repubblica di Genova ad accogliere l'Infanta Maria Anna di Spagna nel 1630, filantropo, lasciò numerosi legati e donazioni all'Ospedale degli Incurabili di Genova per la qual cosa gli venne eretta una statua (*157..., +Napoli 2-XI-1651).
  • Don Niccolò I, 2° Principe di Angri, 2° Duca di Eboli, 1° Conte di Capaccio con Privilegio di S.M. Cattolica datato 4-X-1659, 3° Barone di Tacina, 2° Barone di Massanova, Signore di Lagopiccolo, Signore di Cripta, Utile Signore di Ortogrande, Torre delle Grotte, San Vito al Sele, Cannetello e del Lago Grande di Battipaglia, Patrizio Genovese, venne iscritto al Patriziato Napoletano nel Seggio di Porto il 3-XII-1678 (Ordinanza Regia del 19-II-1678, esecutoriata il 18-IV-1678), Senatore della Repubblica di Genova nel 1653 (*Napoli 6-IV-1599, +Genova 17-VII-1688).
  • Don Marcantonio II, nominato erede dallo zio, divenne alla morte di questi, 3° Principe di Angri, 3° Duca di Eboli, 2° Conte di Capaccio, Signore di Lagopiccolo, Signore di Cripta, Signore di Vilviestre del Pinar e della casata Doria in Castiglia Vecchia per eredità dallo zio Giovanni Luca, Utile Signore di Ortogrande, Torre delle Grotte, San Vito al Sele, Cannetello e del Lago Grande di Battipaglia, Patrizio Genovese, Patrizio Napoletano dal 3-XII-1678 (*1632, +Napoli 18-VII-1710).
  • Marchese Don Marcantonio III, 5° Principe di Angri, 5° Duca di Eboli, 4° Conte di Capaccio, Signore di Lagopiccolo, Signore di Montella, Signore di Cripta, Signore di Vilviestre del Pinar e della casata Doria in Castiglia Vecchia, acquistò i feudi di Spinazzo, Giungano e Convingenti dai Garofalo nel 1749, venendone investito il 6-X-1752, Utile Signore di Ortogrande, Torre delle Grotte, San Vito al Sele, Cannetello e del Lago Grande di Battipaglia, Patrizio Genovese e Patrizio Napoletano, assunse il titolo di Marchese sul cognome seguendo al consuetudine delle famiglie genovesi ascritte al Patriziato (*Genova 20-II-1702, +Genova 21-V-1760).
  • Marchese Don Giovanni Carlo II, 6° Principe di Angri, 6° Duca di Eboli, 5° Conte di Capaccio, Signore di Lagopiccolo, Signore di Montella, Signore di Giungano, Convingenti e Spinazzo, Signore di Cripta, Signore di Vilviestre del Pinar e della casata Doria in Castiglia Vecchia, acquistò per la somma di 93.500 i casali di Fosso e Verdesca dalla comunità di Montecorvino con atto del 4-VII-1789, Utile Signore di Ortogrande, Torre delle Grotte, San Vito al Sele, Cannetello e del Lago Grande di Battipaglia, Patrizio Genovese (ascritto il 2-XI-1856), Patrizio Napoletano (*Genova 10-VII-1732, +Napoli 4-XI-1791).
  • Marchese Don Marcantonio IV, 7° Principe di Angri, 1° Principe di Centola dall’1-VII-1809 (per successione alla madre), 7° Duca di Eboli, 1° Marchese di Pisciotta dall’1-VII-1809 (per successione alla madre), 6° Conte di Capaccio, Signore di Lagopiccolo, Signore di Montella, Signore di Giungano, Convingenti e Spinazzo, Signore di Cripta, ebbe i casali di Fosso e Verdesca eretti in feudi con l’investitura del 7-XI-1795, Signore di Fosso e Verdesca, Signore di Cuccaro, San Serio e Molfa dall’1-VII-1809 (per successione alla madre), Signore di Vilviestre del Pinar e della casata Doria in Castiglia Vecchia (titolo finito), Utile Signore di Ortogrande, Torre delle Grotte, San Vito al Sele, Cannetello e del Lago Grande di Battipaglia (titoli finiti con l’eversione feudale del 1806), Patrizio Genovese, Patrizio Napoletano, Ambasciatore della Repubblica Partenopea in Francia nel 1799 (*14-X-1765, +21-VIII-1837).
  • Don Giovanni Carlo III, 8° Principe di Angri, 2° Principe di Centola, 8° Duca di Eboli, 2° Marchese di Pisciotta, 7° Conte di Capaccio, Signore di Lagopiccolo, Signore di Montella, Signore di Giungano, Convingenti e Spinazzo, Signore di Cripta, Signore di Fosso e Verdesca, Signore di Cuccaro, San Serio e Molfa, Patrizio Genovese, Patrizio Napoletano (*11-II-1788, +4-VIII-1854).
  • Marchese Don Francesco I, 9° Principe di Angri, 3° Principe di Centola, 9° Duca di Eboli, 3° Marchese di Pisciotta, 8° Conte di Capaccio, Signore di Lagopiccolo, Signore di Montella, Signore di Giungano, Convingenti e Spinazzo, Signore di Cripta, Signore di Fosso e Verdesca, Signore di Cuccaro, San Serio e Molfa, Patrizio Genovese, Patrizio Napoletano (*15-X-1797, +Portici 9-V-1874).
  • Marchese Don Francesco II, 10° Principe di Angri, 4° Principe di Centola, 10° Duca di Eboli, 4° Marchese di Pisciotta, 9° Conte di Capaccio, Signore di Lagopiccolo, Signore di Montella, Signore di Giungano, Convingenti e Spinazzo, Signore di Cripta, Signore di Fosso e Verdesca, Signore di Cuccaro, San Serio e Molfa, Patrizio Genovese, Patrizio Napoletano, ottenne un Decreto Ministeriale datato 22-VII-1901 per il riconoscimento dei titoli di Principe di Angri (mpr), Principe di Centola (mpr) Duca di Eboli (mpr), Marchese di Pisciotta (mpr), Marchese (sul cognome, mpr), Conte di Capaccio (mpr), Predicati di Montella, Giungano, Sanserio (sic!) e Molfa (m), Patrizio di Genova (m), Patrizio di Napoli (m) e del trattamento di Don e Donna, Senatore del Regno d’Italia dal 29-VI-1900 (*28-VII-1856, +2-XII-1916).
  • Marchese (dal 1916) Don Ernesto, 11° Principe di Angri, 5° Principe di Centola, 11° Duca di Eboli, 5° Marchese di Pisciotta, 10° Conte di Capaccio, Patrizio di Genova e Patrizio di Napoli, assunse i titoli di Barone di Montella, Giungano, Convincenti (sic!), Jacina (sic!), Massanova, Sanserio, Cuccaro e Molfa, coi quali fu iscritto nell’Elenco Ufficiale della Nobiltà Italiana del 1933 (*Parigi 16-II-1863, +15-VI-1933).
  • [ex 1°] Marchese (dal 1933) Don Marcantonio VI, 12° Principe di Angri, 6° Principe di Centola, 12° Duca di Eboli, 6° Marchese di Pisciotta, 11° Conte di Capaccio, Barone di Montella, Giungano, Convincenti, Jacina, Massanova, Sanserio, Cuccaro e Molfa, Patrizio di Genova e Patrizio di Napoli (*Napoli 21-V-1904, +198...).

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